Alisher Navoiy nacque ad Herat il 9 febbraio del 1441. Studiò in quella città e lì cominciò a comporre le sue prime poesie.
Herat era allora la capitale del Khorâsân, una regione che comprendeva alcune zone dell’Asia Centrale, dell’Afganistan e del Iran attuali. La città di Herat (o Alessandria Areia come la chiamò Alessandro Magno dopo averla conquistata) divenne famosa nel Medioevo grazie alle carovaniere e quindi preda ambita da Mongoli, Turkmeni e Uzbechi che la depredarono più volte.
Fu un notevole centro letterario ai tempi di Tamerlano e fu oggetto di contesa tra Persiani e Afgani, che la conquistarono nel 1717. Al tempo del suo fulgore letterario ospitò poeti illustri quali Lutfiy (1366-1465), Abdurakhman Djamiy (1414-92).
Il padre di Alisher Navoiy apparteneva all’alta borghesia per cui il giovane Alisher è presto introdotto nel campo della cultura e in particolar modo introdotto nell’atmosfera legata alle attività letterarie. Compie i suoi studi in diversi istituti educativi di Herat, di Meshkhed e di Samarcanda e sin da giovane inizia a comporre poemi che subito lo rendono popolare tra la sua gente. Ancora oggi possiamo compiacerci di una sua opera presente nella collezione dei poemi Il canzoniere precoce.
Nel 1483 inizia la sua opera Xamsa che doveva comprendere cinque libri e la porta a termine nel giro di due anni. L’opera comprendea il trattato filosofico e didattico La confusione del giusto, i poemi amorosi Farhod e Shirin, Layli e Majnun. Le sette meraviglie nei quali viene esaltata e glorificata la gentilezza, la giustizia, la bontà, e un trattato filosofico Il muro di Iskandariy sul significato della vita.
Oltre ai poemi lirici ed epici Navoiy scrive altre opere legate allo studio della letteratura, della filosofia, della linguistica, della storia. Tra queste emergono trattati, saggi, memorie: Collezione elegante, Respiri d’amore, L’amante, Opinione sopra due idiomi, Storie selezionate.
Per tutta la vita Navoiy conciliò la sua attività letteraria con quella politica. Appartenendo all’alta società, contribuì attivamente al miglioramento della vita sociale ed economica del paese; patrocinò le scienze, l’arte, la letteratura e fu sempre in prima linea nel patrocinare la pace e l’armonia.
Fu anche autore di fiabe per ragazzi
Morì il 3 gennaio del 1501 all’età di sessant’anni.